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Destaques

Lançamento do Unicom Conflitos reúne profissionais para debate com alunos

A nova edição do Jornal Unicom, produzida em cima do tema “Conflitos que transformam”, teve o lançamento oficial na noite dessa segunda-feira, 27, em um evento onde o assunto central da publicação foi debatido. Mediado pelo professor Demétrio de Azeredo Sóster, o debate iniciou após as 19h30, no auditório do Memorial da Unisc, e teve como convidados à mesa o jornalista Rodrigo Lopes, a psicóloga e socióloga Gabriela Maia e o sociólogo e professor Luiz Augusto Campis. No primeiro momento, os três convidados tiveram a oportunidade de falar sobre conflitos que transformam – para o bem ou para o mal – a partir das perspectivas profissionais e pessoais de cada um. Quem deu início a essa fase foi Gabriela, que tratou majoritariamente sobre questões de gênero e a violência acerca disso. Dando sequência, com uma perspectiva mais sociológica, Campis falou sobre a Teoria do Conflito Social, de Karl Marx, relacionando-a com a realidade. Para finalizar, Lopes fez uma breve apresentação so

Tecnologia para resgatar memórias

Para confirmar a origem do meu sobrenome contatei um parente muito, mas muito distante que mora na Itália. Perguntas simples originaram respostas gigantescas. Mas sempre é bom saber um pouco mais sobre nossas origens. Eis aqui o diálogo via Facebook:


  • Jonara Raminelli
    10 de Maio
    Jonara Raminelli
    • Giovani ciao! Mi chiedo quale sia l'origine del nostro cognome, il significato e ciò che regione d'Italia. grazie mile
  • Giovanni Raminelli
    11 de Maio
    Giovanni Raminelli
    • In base ai miei studi, tutti i Raminelli hanno un'origine veneta. In particolare, dalla seconda metà del 1400, da Arquà Polesine (Rovigo), quando ancora si chiamavano “Paccale” o "De Paccale". Poi uno di loro venne soprannominato “Raminello” e dalla fine del 1500, primi anni del 1600 il soprannome diventò il cognome vero e proprio.



      In quell’epoca i Raminelli erano agiati, benestanti, proprietari di mulini ad acqua sul Castagnaro, di case e di terreni molti dei quali concessi a livello. Alcuni di loro furono consiglieri della Comunità di Arquà Polesine, si ebbero tre sacerdoti: don Giovanni Battista nel 1600 (a Frassinelle), don Benedetto (a Bosaro) nel 1800 e don Antonio (a Milano) nel 1900. All’epoca della Repubblica di San Marco, un certo Giovannetto ricoprì la carica di capitano, un altro nel 1700 fu cassiere del Dazio Macina per la zona di Rovigo. A metà del 1600 circa, un certo Giovanni Raminelli (mio omonimo…) vendette i beni che teneva in quella zona e si trasferì a Noventa di Piave. Da lui hanno avuto origine tutti i Raminelli che vivono nelle province di Treviso, Venezia e Pordenone. Nei secoli la presenza di famiglie Raminelli nel Triveneto si è consolidata e varie diramazioni hanno finito per far dimenticare le tracce del passato e delle prime origini. Molti poi, tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento sono emigrati: in Brasile sono numerosissime le famiglie Raminelli. Molti hanno avuto fortuna e sonso risorti dalle loro ceneri di miseria e di povertà. Ormai sono alla 4^ generazione. Altri Raminelli sono emigrati in Svizzera, altri in Francia, altri in Belgio, altri ancora (almeno un nucleo) in Estonia. C’è poi la questione di quelle famiglie che hanno il cognome che finisce in “a”. I Raminella, dunque, sono nostri parenti? Direi proprio di sì, perché quelli che abitano nella zona di Taglio di Po (Rovigo), grazie ad uno studio del Dr. Budri (di Arquà Polesine, ora deceduto, ma che io ho fatto in tempo a conoscere negli anni 80 del Novecento) sono direttamente collegati al ceppo originario dei Raminelli, e hanno mantenuto la distinzione della vocale finale per evidenti necessità di riconoscimento e identificazione degli individui che magari erano contemporanei e portavano lo stesso nome: Antonio Raminelli e Antonio Raminella, ad esempio). Esistono nuclei Raminelli e Raminella al di fuori del Veneto o del Triveneto anche in altre regioni dell’Italia.



      Il mio, per esempio: mio nonno viveva a Papozze (dove un nucleo dei Raminelli aveva preso corpo a metà del Settecento da un certo Domenico, proveniente da Arquà e che aveva sposato una certa Elisabetta Frezzati appunto di Papozze). Lasciò la sponda veneta alla fine dell’Ottocento quando qui nel Ferrarese (io abito a Serravalle – dove inizia il delta del Po) ci fu la grande bonificazione dei terreni dopo la disastrosa rotta di cui parlò anche Riccardo Bacchelli, nel famoso romanzo “Il Mulino del Po”. Faceva il fabbro ferraio. Ebbe 14 figli (ma solo 7 sopravvissero) ed io sono il figlio più giovane del figlio più giovane di mio nonno. Attraverso FB sono in contatto con qualche altro Raminelli: con Federico che vive in Piemonte (anche lui di origini venete), con Gabriella (di Milano, che ora però vive in Canada) e con suo fratello Alberto. Su FB c’è anche un Gruppo chiamato appunto “Raminelli” ma a parte i pochi che si sono iscritti non “funziona” come mezzo di collegamento e di coinvolgimento. Forse bisognerebbe fare qualche cosa d’altro, riuscire intanto a ritrovarsi anche se in pochi, e vedere di fare da lievito per ingrandire il gruppo. Molti anni fa provai a contattare qualche Raminelli che ancora vive in zona veneta. Non mi si degnò neppure di una risposta…e ci rimasi malissimo, perché non cercavo altro che la possibilità di ricostruire – per quanto possibile – una fetta di storia della nostra famiglia. Se ora si apre questo spiraglio con il vostro interesse e con la possibilità di non perdere i contatti che le nuove tecnologie ci mettono a disposizione riusciremo sicuramente a non perdere una occasione propizia.



      Un caro saluto a tutti i Raminelli!!!

      GIOVANNI RAMINELLI (Serravalle - Ferrara Italia)

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